Berliner Boersenzeitung - Con i temporali estivi picco dei fulmini tra luglio e agosto

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Con i temporali estivi picco dei fulmini tra luglio e agosto
Con i temporali estivi picco dei fulmini tra luglio e agosto

Con i temporali estivi picco dei fulmini tra luglio e agosto

Laviola (Cnr): 'il fenomeno proseguirà nelle prossime ore'

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"Al Nord Italia la maggior parte dei fulmini cade tra giugno e agosto, con un picco in particolare tra luglio e agosto, quindi ci troviamo attualmente nel mese con la maggior parte delle manifestazioni elettriche", dice all'ANSA Sante Laviola, ricercatore all'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Gli ultimi giorni hanno infatti visto violenti temporali caratterizzati da un elevato numero di fulmini e il fenomeno proseguirà anche nelle prossime ore. ". Vedremo un abbassamento delle temperature anche al Sud causato dall'intrusione di aria fredda che ha fatto arretrare l'anticiclone africano - afferma Laviola - e sono attesi ancora temporali intensi e molto localizzati, che scaricheranno una quantità d'acqua molto elevata in zone limitate". Il motivo per il quale il picco di fulmini si verifica nei mesi estivi sta nel fatto che proprio in questo periodo si concentrano i temporali più intensi: i fulmini, infatti, si formano nelle nubi a più rapido sviluppo, che vedono particelle di ghiaccio e goccioline d'acqua scontrarsi e caricarsi elettricamente. "Veniamo da un periodo nel quale l'anticiclone africano è rimasto per diverso tempo sul nostro Paese, rilasciando calore nell'atmosfera", sottolinea Laviola. "Adesso, invece, siamo in una situazione opposta, in cui l'aria fresca si è incuneata al Nord Italia e sta procedendo verso Sud. Questo ha comportato un rimescolamento d'aria - prosegue il ricercatore - e la formazione di sistemi temporaleschi molto intensi con grandine e forti venti, come i cosiddetti 'downburst', quelle raffiche che piegano gli alberi e scoperchiano i tetti". Il calore rilasciato dall'anticiclone africano nelle scorse settimane si è tradotto in una grande quantità di energia immessa nell'aria. "Questa energia ha aumentato la capacità dell'atmosfera di trattenere vapore acqueo - conclude Laviola - per ogni grado in più viene trattenuto circa il 7% in più di vapore acqueo".

(K.Lüdke--BBZ)

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