Berliner Boersenzeitung - Panahi: 'Torturato e perseguitato ma torno in Iran'

EUR -
AED 4.23719
AFN 80.135834
ALL 97.798467
AMD 439.918372
ANG 2.064799
AOA 1056.846409
ARS 1360.720244
AUD 1.777509
AWG 2.079657
AZN 1.96193
BAM 1.952774
BBD 2.319306
BDT 140.372501
BGN 1.957511
BHD 0.433329
BIF 3420.200601
BMD 1.153762
BND 1.475314
BOB 7.937701
BRL 6.396923
BSD 1.14872
BTN 98.846843
BWP 15.440077
BYN 3.759175
BYR 22613.741343
BZD 2.307425
CAD 1.567634
CDF 3319.374037
CHF 0.936589
CLF 0.02819
CLP 1068.414555
CNY 8.28586
CNH 8.293676
COP 4771.406987
CRC 579.002869
CUC 1.153762
CUP 30.574701
CVE 110.094415
CZK 24.809301
DJF 204.553057
DKK 7.458935
DOP 67.844878
DZD 150.02854
EGP 57.436382
ERN 17.306435
ETB 154.970782
FJD 2.593946
FKP 0.85007
GBP 0.851719
GEL 3.161735
GGP 0.85007
GHS 11.831668
GIP 0.85007
GMD 81.350521
GNF 9953.577519
GTQ 8.827323
GYD 240.327627
HKD 9.056198
HNL 29.980547
HRK 7.534872
HTG 150.646582
HUF 402.831494
IDR 18805.518075
ILS 4.153792
IMP 0.85007
INR 99.436426
IQD 1504.76845
IRR 48573.393545
ISK 144.001307
JEP 0.85007
JMD 183.915035
JOD 0.818026
JPY 166.746331
KES 148.410047
KGS 100.896972
KHR 4605.863487
KMF 492.083374
KPW 1038.386074
KRW 1578.52003
KWD 0.353305
KYD 0.957217
KZT 589.187089
LAK 24784.597729
LBP 102923.126693
LKR 343.947074
LRD 229.744025
LSL 20.672569
LTL 3.40676
LVL 0.697899
LYD 6.276275
MAD 10.502826
MDL 19.67152
MGA 5186.963107
MKD 61.439803
MMK 2422.55778
MNT 4132.43735
MOP 9.286811
MRU 45.60334
MUR 52.507446
MVR 17.773667
MWK 1991.813802
MXN 21.865408
MYR 4.898299
MZN 73.782996
NAD 20.672569
NGN 1779.608917
NIO 42.274498
NOK 11.43964
NPR 158.154948
NZD 1.917363
OMR 0.443343
PAB 1.14872
PEN 4.146176
PGK 4.798565
PHP 64.714144
PKR 325.655117
PLN 4.270166
PYG 9165.798137
QAR 4.190307
RON 5.019678
RSD 117.018686
RUB 91.852174
RWF 1658.729896
SAR 4.330755
SBD 9.630905
SCR 16.394893
SDG 692.823564
SEK 10.97093
SGD 1.480163
SHP 0.906676
SLE 25.440586
SLL 24193.823059
SOS 656.482819
SRD 43.29833
STD 23880.550451
SVC 10.051426
SYP 15001.047614
SZL 20.65899
THB 37.493823
TJS 11.601824
TMT 4.038168
TND 3.398934
TOP 2.702225
TRY 45.423733
TTD 7.78993
TWD 34.05944
TZS 2969.399091
UAH 47.647972
UGX 4139.585956
USD 1.153762
UYU 47.226825
UZS 14595.385312
VES 117.876459
VND 30084.352323
VUV 137.415593
WST 3.021918
XAF 654.942206
XAG 0.031816
XAU 0.000335
XCD 3.1181
XDR 0.814538
XOF 654.942206
XPF 119.331742
YER 280.767965
ZAR 20.727577
ZMK 10385.260948
ZMW 27.769972
ZWL 371.510994
Panahi: 'Torturato e perseguitato ma torno in Iran'
Panahi: 'Torturato e perseguitato ma torno in Iran'

Panahi: 'Torturato e perseguitato ma torno in Iran'

Regista dissidente a Cannes: "Non ho più coraggio degli altri"

Dimensione del testo:

(di Alessandra Magliaro) Jafar Panahi: vedi alla voce Resistenza. C'era una grande attesa oggi a Cannes per vedere il regista dissidente iraniano in carne ed ossa alla sua prima apparizione ad un festival internazionale in 15 anni dopo che è stato dal 2009 perseguitato, incarcerato più volte nel micidiale Evin di Teheran, condannato per 20 anni a non poter realizzare film, ritirato il passaporto e molto altro. Il suo Un simple accident, in concorso per la Palma d'oro, ha emozionato ieri il pubblico e lo stesso cineasta, alla premiere mondiale. Questo film, clandestino come i precedenti, è sembrato più sovversivo che mai raccontando la storia di un torturatore che viene riconosciuto, casualmente, da un gruppo di persone che pensano via via se ucciderlo a loro volta, fargliela pagare in qualche modo. La domanda principale a questo punto era una sola: caduto di recente il divieto di viaggiare fuori del suo Paese e vista la sfida al regime che rappresenta questo film, Jafar Panahi da Cannes cosa farà? "Appena finirò qui tornerò in Iran. Non ci penso per nulla ad espatriare altrove. Tutti gli iraniani ogni giorno compiono gesti sovversivi per il regime, pensiamo alle donne iraniane che camminano nelle strade senza velo. Il mio non è un caso speciale. Non nego il pericolo, ad esempio il co-sceneggiatore Mehdi Mahmoudian di questo film è attualmente in prigione, ma non c'è altro da fare", ha detto tra gli applausi dei giornalisti. Panahi ha raccontato la sua esperienza che è stata anche ispirazione per questa storia: "Quando la Repubblica islamica imprigiona un artista, gli diamo materiale, idee e se ne assumono le conseguenze", ha premesso con tipica ironia. "Fui bendato, messo in una stanza buia, in totale isolamento, mi era concesso di andare in bagno tre volte al giorno, venivo interrogato per otto ore di fila in una situazione di grande pressione e minaccia. Poi in una fase successiva sono stato messo con altri prigionieri politici che mi hanno raccontato di aver trascorso in quella situazione decenni. E' stato terribile, durante questi anni ho fatto anche uno sciopero della fame per chiedere di essere scarcerato, non c'era nulla su di me, a parte essere un artista che in quanto tale osserva le strade di Teheran. Sono stato in ospedale, sono stato malato", ha proseguito Panahi rivelando quello che gli è capitato in questi anni e che in Occidente si era saputo sommariamente. Sulla sua 'sedia vuota' ai festival c'è sempre stata grande mobilitazione della comunità dei cineasti, a Cannes come a Venezia, ma il regista ha tenuto a sottolineare in tutto l'incontro la 'normalità' di quello che è capitato e capita a lui, raccontando di come "il panorama sia radicalmente cambiato perchè dalla nascita del movimento Donne Vita Libertà tanti cittadini in strada affrontano il rischio di, a cominciare dalle donne che non mettono il velo". Come ha fatto a girare A Simple Accident?. Il metodo è stato più o meno quello usato già altre volte dai registi dissidenti. "Si presenta un progetto, una trama indicativa senza entrare nel particolare e una volta ottenuti i permessi si comincia a girare più o meno segretamente altro", ha raccontato Panahi che questa volta ha potuto contare su riprese in strada (nella fase più buia della sua persecuzione aveva girato con il telefonino in casa e trasferito i video con le scene in Europa). "Quando si è diffusa la trama del film tante comparse si sono avvicinate, volevano essere parte di questo progetto perchè tutto il popolo iraniano ha una profonda sofferenza per la repressione".

(P.Werner--BBZ)