Berliner Boersenzeitung - Conclave: l’elezione del Papa

EUR -
AED 4.172832
AFN 79.026252
ALL 98.533473
AMD 435.865408
ANG 2.033501
AOA 1042.492278
ARS 1341.382718
AUD 1.761882
AWG 2.046648
AZN 1.937113
BAM 1.957441
BBD 2.289139
BDT 138.536142
BGN 1.957441
BHD 0.427458
BIF 3374.629126
BMD 1.136238
BND 1.463427
BOB 7.833567
BRL 6.503026
BSD 1.13376
BTN 97.046213
BWP 15.2279
BYN 3.710243
BYR 22270.256305
BZD 2.277329
CAD 1.559219
CDF 3255.320948
CHF 0.933652
CLF 0.027658
CLP 1061.349784
CNY 8.185792
CNH 8.18499
COP 4673.317884
CRC 575.982876
CUC 1.136238
CUP 30.110296
CVE 110.357518
CZK 24.9307
DJF 201.891033
DKK 7.459638
DOP 66.926108
DZD 149.477315
EGP 56.22656
ERN 17.043563
ETB 151.709386
FJD 2.569023
FKP 0.844304
GBP 0.843238
GEL 3.113647
GGP 0.844304
GHS 11.620742
GIP 0.844304
GMD 81.808836
GNF 9823.235325
GTQ 8.7073
GYD 237.188848
HKD 8.910449
HNL 29.538764
HRK 7.535543
HTG 148.264298
HUF 403.983018
IDR 18553.623225
ILS 4.007521
IMP 0.844304
INR 97.176147
IQD 1485.145074
IRR 47864.007888
ISK 144.381425
JEP 0.844304
JMD 180.721508
JOD 0.805588
JPY 163.198912
KES 146.517532
KGS 99.364391
KHR 4540.806793
KMF 493.698517
KPW 1022.61381
KRW 1569.064837
KWD 0.348677
KYD 0.944792
KZT 579.635939
LAK 24496.752487
LBP 101581.555078
LKR 339.547649
LRD 226.742085
LSL 20.3028
LTL 3.355014
LVL 0.687299
LYD 6.210261
MAD 10.482088
MDL 19.669663
MGA 5184.391971
MKD 61.581627
MMK 2385.716477
MNT 4061.372659
MOP 9.158778
MRU 44.81457
MUR 51.994464
MVR 17.566879
MWK 1965.865388
MXN 22.06983
MYR 4.836392
MZN 72.616769
NAD 20.302621
NGN 1802.322445
NIO 41.72498
NOK 11.59481
NPR 155.272173
NZD 1.899507
OMR 0.434788
PAB 1.13375
PEN 4.106743
PGK 4.654902
PHP 63.403209
PKR 319.624871
PLN 4.265068
PYG 9058.674079
QAR 4.132364
RON 5.067053
RSD 117.288329
RUB 89.163542
RWF 1603.458374
SAR 4.26282
SBD 9.488455
SCR 16.118113
SDG 682.308627
SEK 10.876481
SGD 1.465195
SHP 0.892904
SLE 25.815764
SLL 23826.333896
SOS 647.943204
SRD 42.289056
STD 23517.823574
SVC 9.920317
SYP 14773.190126
SZL 20.296194
THB 37.177952
TJS 11.337104
TMT 3.982513
TND 3.389341
TOP 2.661184
TRY 44.6211
TTD 7.698454
TWD 33.957573
TZS 3060.175262
UAH 47.095297
UGX 4121.455229
USD 1.136238
UYU 47.209578
UZS 14475.135253
VES 107.768185
VND 29566.605839
VUV 136.680014
WST 3.143979
XAF 656.513167
XAG 0.034334
XAU 0.000343
XCD 3.070739
XDR 0.816492
XOF 656.513167
XPF 119.331742
YER 277.071243
ZAR 20.407361
ZMK 10227.504137
ZMW 30.185572
ZWL 365.868033

Conclave: l’elezione del Papa




Il conclave, uno dei riti più antichi e solenni della Chiesa cattolica, è il processo attraverso il quale i cardinali eleggono il nuovo Papa, successore di San Pietro e guida spirituale di oltre un miliardo di fedeli. Il termine deriva dal latino cum clave, ovvero “chiuso a chiave”, e richiama l’isolamento totale dei cardinali durante le votazioni, un’usanza che affonda le sue radici nel Medioevo. Questo articolo esplora il funzionamento del conclave, le sue regole, i riti e le fasi che portano all’elezione del Pontefice, in un intreccio di tradizione e spiritualità.

Le origini storiche del conclave
L’elezione del Papa non è sempre avvenuta con le modalità attuali. Nei primi secoli, il Vescovo di Roma era scelto dal clero e dai fedeli della città. Tuttavia, con l’aumentare dell’importanza politica del papato, le elezioni divennero oggetto di pressioni esterne. Un episodio cruciale avvenne tra il 1268 e il 1271 a Viterbo, quando i cardinali, incapaci di trovare un accordo dopo quasi tre anni, furono rinchiusi a chiave nel palazzo papale dai cittadini esasperati, che scoperchiarono persino il tetto per spingerli a decidere. Fu eletto Gregorio X, che nel 1274, con la costituzione apostolica Ubi Periculum, formalizzò il conclave, introducendo la clausura obbligatoria e regole severe per garantire un’elezione rapida e libera da influenze esterne.

Le regole moderne del conclave
Oggi, il conclave è regolato principalmente dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis di Giovanni Paolo II (1996), con modifiche apportate da Benedetto XVI nel 2013. Dopo la morte o la rinuncia di un Papa, inizia il periodo di sede vacante, durante il quale il Collegio dei cardinali gestisce gli affari ordinari della Chiesa senza poter prendere decisioni rilevanti. Entro 15-20 giorni, i cardinali si riuniscono a Roma per il conclave, che può iniziare prima se tutti gli elettori sono presenti.

Solo i cardinali con meno di 80 anni al momento della vacanza della Sede Apostolica possono votare. Attualmente, il Collegio cardinalizio conta 252 membri, di cui circa 135-140 sono elettori, a seconda della data precisa del conclave. La maggior parte di questi è stata nominata da Papa Francesco, il che potrebbe influenzare la scelta del successore verso una linea di continuità riformista. Teoricamente, qualsiasi maschio battezzato e celibe può essere eletto Papa, ma nella prassi moderna il Pontefice è sempre un cardinale presente al conclave.

La preparazione e l’inizio del conclave
Il conclave si apre con una serie di riti solenni. I cardinali partecipano alla messa pro eligendo Romano Pontefice nella Basilica di San Pietro, un momento di preghiera per invocare l’assistenza dello Spirito Santo. Nel pomeriggio, i cardinali elettori si trasferiscono in processione, cantando il Veni Creator, dalla Cappella Paolina alla Cappella Sistina, dove si svolgono le votazioni.

La Cappella Sistina, affrescata da Michelangelo, diventa il cuore del conclave. Qui vengono installati banchi per i cardinali e una stufa per bruciare le schede elettorali, che produce le famose fumate: nera se non c’è un eletto, bianca se il Papa è stato scelto. Per garantire la segretezza, l’area è bonificata da dispositivi elettronici, e i cardinali sono isolati dal mondo esterno, alloggiando nella Domus Sanctae Marthae, una residenza moderna all’interno del Vaticano.

Il processo di votazione
Una volta nella Cappella Sistina, i cardinali prestano un giuramento in latino, impegnandosi a rispettare le regole, mantenere il segreto e, se eletti, servire fedelmente la Chiesa. Il maestro delle celebrazioni liturgiche pronuncia l’extra omnes (“fuori tutti”), e le porte vengono chiuse, lasciando soli i cardinali elettori.

Le votazioni, chiamate scrutini, si svolgono due volte al mattino e due al pomeriggio. Ogni cardinale scrive il nome del candidato su una scheda con la frase Eligo in Summum Pontificem (“Eleggo come Sommo Pontefice”). La scheda, piegata, viene deposta in un’urna dopo un giuramento individuale: “Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto”.

Tre scrutatori contano i voti, mentre revisori e infirmarii (per raccogliere i voti dei cardinali malati) assicurano la regolarità del processo. Per essere eletto, un candidato deve ottenere i due terzi dei voti. Se dopo 33 o 34 scrutini non si raggiunge un accordo, si procede a un ballottaggio tra i due cardinali più votati, che però non partecipano al voto. Anche in questo caso, serve la maggioranza dei due terzi.

Le fumate e l’annuncio
Dopo ogni coppia di scrutini, le schede vengono bruciate nella stufa della Cappella Sistina. Per la fumata nera, si usano sostanze come perclorato di potassio, antracene e zolfo; per la fumata bianca, clorato di potassio, lattosio e colofonia. Le fumate avvengono generalmente intorno alle 12 e alle 19, visibili dal comignolo sul tetto della Sistina, attirando l’attenzione dei fedeli in Piazza San Pietro.

Quando un candidato ottiene i due terzi dei voti, l’elezione è valida. Il decano del Collegio cardinalizio chiede al prescelto: “Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?” e, in caso di risposta affermativa, “Quo nomine vis vocari?” (“Come vuoi essere chiamato?”). Il nuovo Papa sceglie il nome e si ritira nella “stanza delle lacrime” per indossare i paramenti pontifici.

Il conclave si conclude con il Te Deum e l’annuncio pubblico. Il cardinale protodiacono appare dalla loggia della Basilica di San Pietro e pronuncia l’Habemus Papam, rivelando il nome del nuovo Pontefice. Il Papa impartisce poi la benedizione Urbi et Orbi, inaugurando ufficialmente il suo pontificato.

La durata e il significato del conclave
La durata del conclave varia. Nel 2013, per eleggere Papa Francesco, furono necessari cinque scrutini in due giorni; nel 2005, per Benedetto XVI, bastarono quattro scrutini in 24 ore. Il conclave più lungo della storia, tra il 1268 e il 1271, durò 33 mesi. Oggi, le regole moderne e l’isolamento favoriscono decisioni più rapide, ma il processo rimane un momento di profonda riflessione spirituale.

Il conclave non è solo un’elezione, ma un rito che unisce tradizione, fede e responsabilità. Sotto lo sguardo del Giudizio Universale di Michelangelo, i cardinali sono chiamati a discernere la volontà divina, scegliendo chi guiderà la Chiesa in un mondo in continua evoluzione.